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L’azienda Pedrollo nasce nel 1974 a San Bonifacio, in provincia di Verona, grazie alla determinazione e all’impegno di Silvano Pedrollo che a 29 anni decise di far vedere al mondo le sue elettropompe.
Fu stimolato da padre Liberatus Mwenda che da Iringa mandò una lettera con scritto “L’acqua che beviamo è sporca. Ci ammaliamo spesso. Vogliamo vivere.” alla quale non poteva rispondere negativamente. Dopo aver portato elettropompa, pozzo e generatore in quella provincia della Tanzania, gli abitanti hanno festeggiato per un mese: “Non avevano mai visto l’acqua corrente e la luce elettrica” racconta Silvano Pedrollo.
Di lettere simili ne arrivano a decine ogni mese e Pedrollo non sa dir di no. Per questo l’azienda oggi fa beneficenza in quasi 50 stati, garantendo acqua potabile per oltre 2 milioni di persone. I prodotti progettati e realizzati da Pedrollo vengono venduti in 160 dei 202 stati del mondo: elettropompe in grado di estrarre 10 mila litri di acqua al minuto e alternatori che danno elettricità a 2000 case, alimentati a gasolio o, più recentemente, grazie ai pannelli solari.
Purtroppo l’azienda perde dal 30 al 40 % del mercato a causa delle contraffazioni, per la maggior parte cinesi, che differiscono soltanto per la “bellezza“ che contraddistingue il prodotto italiano. Nonostante ciò la Pedrollo sta provando a scavare pozzi in Cina su richiesta dei salesiani.
“L’acqua potabile è in pericolo, come il petrolio, infatti ad oggi il 70% è localizzato in solo il 30% del mondo civile” racconta Pedrollo “e paesi come la Germania e la Gran Bretagna sono costretti a bere l’acqua degli scarichi filtrata 3 volte. Un tempo con uno scavo di 7 metri si poteva trovare l’acqua potabile che adesso non si trova più nemmeno nella seconda falda, a 40 metri, perchè spesso è inquinata. Si deve scendere a 80 – 100 metri per trovare qualcosa di bevibile.”
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